Cantautore fra i piu’ apprezzati nel panorama musicale friulano e non, da anni segue un suo percorso artistico, che ha delle connotazioni particolari. Esse si ispirano in parte alla classica tradizione cantautorale italiana ed in parte esplorano altri linguaggi musicali, che vanno dalle atmosfere sudamericane a quelle della canzone francese, con escursioni nel funky e nel jazz. Il suo lavoro e’ venato da un’ ispirazione autentica e sincera, che ha nelle sue intenzioni, la voglia di comunicare la propria visione del mondo con tutte le sue contraddizioni, trattando temi sia intimisti che sociali, sempre con leggerezza poetica, dove la metafora diventa il linguaggio principe e non cade mai nella retorica.
Ha al suo attivo tre cd Viaggiatori di passaggio , Carpe Diem e Il cacciatore di Victor Black, prodotti dalla Edit di Spilimbergo (PN) hai quali hanno collaborato diversi musicisti tra i piu’ importanti del panorama musicale friulano e non solo, come : Franko Reja chitarrista sloveno, Michele Pucci chitarrista di flamenco, Giampiero Morsut (storico) batterista friulano, Flaviano Miani pianista e compositore di musiche per films e documentari, Marco Pertoldi apprezzato bassista, Vittorio Vella tastierista, compositore-arrangiatore oltre che stimato fonico, Kobla Bedel cantante senegalese, Franco Bruni chitarrista triestino.
E’ stato l’ideatore ed il promotore con il collega Rocco Burtone, della rassegna cantautorale “Il Fiore e L’Ortica” presso il Folk-Club di Buttrio (UD).
Nel 2002 ha condiviso con l’interprete Lorena Marangone, un progetto artistico, che ha visto la nascita di un cd “Incontro-Rencontre” di cui ha scritto le musiche, su testi e traduzioni in francese della Marangone.
Ha partecipato alle edizioni 2003 e 2004 della rassegna “Canzoni di Confine”, della quale e’ stato direttore artistico Sergio Endrigo e alla quale hanno partecipato fra gli altri : Bruno Lauzi, Rossana Casale, Bungaro,Luca Bonaffini, Franco Simone, Edoardo De Angelis ecc…
Nel 1998 e nel 2000 e’ presente alla rassegna internazionale Folkest e nel 2001 ha condiviso il palco con il famoso cantautore inglese Paul Mills .
Nel 1992 e’ vincitore del concorso nazionale per cantautori “ Messaggi “ nella citta’ di Sutri (VT).
Ha partecipato alle piu’ importanti rassegne musicali in F.V.G. ( Estate in citta’, Nuvole, Toro Seduto, Quelli…che, Sconfinati, ecc…). E’ stato ospite di trasmissioni radio e televisive nelle reti piu’ importanti della regione. Alcune sue canzoni sono inserite in raccolte musicali come : Canzoni di Confine 2003 e 2004, Il Fiore e L’Ortica 2000, Musicafe’ 2005, Messaggi 1992.
Nel settembre 2008 e’ uscito il suo quarto CD “ Tutti nudi a Filicudi “.Collaborano a questo progetto, nuovi e validissimi musicisti: Maurizio Alberini basso e Pietro Maria Tisi chitarra, ambedue di Brescia, Angelo Zambuto batteria e percussioni, Enzo Di Giusto chitarra e piano, Giulio Venier violino e Gabriele Zamparo tromba.
TUTTI NUDI A FILICUDI E’ UNO SLOGAN CHE STA A SIGNIFICARE COM’E’ DIVENTATO IMPORTANTE, IN QUEST’EPOCA CONFUSA, DOVE SI SONO PERSI I PUNTI DI RIFERIMENTO E GLI IDEALI, SPOGLIARCI DEI LUOGHI COMUNI, DELLA RETORICA E DEGLI STEREOTIPI CHE CI PROPONE UNA SOCIETA’ MASSIFICATA E DEDITA QUASI SOLO AL MASSIMO PROFITTO E ALL’APPARENZA E CHE FORNISCE POCHI STRUMENTI PER CRESCERE CONSAPEVOLI E MIGLIORI . PER CHI HA IN MANO IL NOSTRO FUTURO CONTIAMO SOLO PER VOTARE E CONSUMARE E NON CERTO PER POTER RIEMPIRE OLTRE CHE LA PANCIA, ANCHE LA NOSTRA ANIMA CON LA RAGIONE, L’ARTE E LA BELLEZZA. ED ALLORA TUTTI NUDI A FILICUDI, CERCANDO DI SPENDERE IL NOSTRO TEMPO AL MEGLIO, ALLONTANANDO IL FUTILE E L’EFFIMERO E RITROVANDO LE PASSIONI E IL CENTRO DELLA NOSTRA VITA, DECONTAMINANDOCI DALL’ARROGANZA E LA BRUTALITA’ DI QUESTA SGANGHERATA EPOCA DI CATTIVI MAESTRI E FALSI PROFETI.
:<"IO SONO MOLTO SODDISFATTO DI QUESTO DISCO, ANCHE PER I MUSICISTI CHE HANNO COLLABORATO CON ME , DEI QUALI DUE DI BRESCIA : IL CHITARRISTA PIETRO MARIA TISI E IL BASSISTA MAURIZIO ALBERINI E POI ANGELO ZAMBUTO ALLA BATTERIA, ENZO DI GIUSTO ALLA CHITARRA, PIANO E TASTIERE, GIULIO VENIER AL VIOLINO E GABRIELE ZAMPARO ALLA TROMBA. LORO SONO STATI OLTRE CHE BRAVI MUSICALMENTE ANCHE GENEROSI DAL PUNTO DI VISTA UMANO E QUINDI TUTTO E’ STATO PIACEVOLE, SENTITO E CONDIVISO. CON QUESTO DISCO HO CERCATO DI DARE UNA PICCOLA SVOLTA AL MIO STILE, PER CERCARE NUOVI STIMOLI E NUOVE MOTIVAZIONI, METTENDOMI A NUDO ED ESSENDO COMPLETAMENTE E SOLAMENTE, COME SEMPRE, ME STESSO. SPERO DI ESSERCI RIUSCITO.">.
ALTRE NOTIZIE SUL DISCO IL DISCO E’ GIA’ IN VENDITA ALL’ANGOLO DELLA MUSICA DI UDINE IL CONCERTO DI PRESENTAZIONE SI E' TENUTO IL 14 NOVEMBRE AL VISIONARIO DI UDINE
PROSSIMA PRESENTAZIONE DI "TUTTI NUDI A FILICUDI" IL 13 DICEMBRE 2008 ALL'ANGOLO DELLA MUSIVA in Via Aquileia - UD
ALTRI DISCHI DI FRANCESCO URSINO:
VIAGGIATORI DI PASSAGGIO Ribium 1998
Attraverso 11 canzoni, il cantautore Francesco Ursino ci regala con questo disco un insieme di parole, riflessioni e ottima musica.
CARPE DIEM Ribium CDE 14 - 2000
A distanza di due anni dalla pubblicazione di "Viaggiatori di passaggio", nuovo disco per il cantautore Francesco Ursino. Anche in questo disco, Carpe Diem, si coglie tutta lo spessore della musica di qualita'.
IL CACCIATORE DI VICTOR BLACK Folkest Dischi DF44 2005
Il tanto atteso nuovo disco di Francesco Ursino è finalmente uscito. Edito dalla Folkest Dischi, a distanza di 5 anni da Carpe Diem, il cantautore friulano ritorna con la sua musica e le sue canzoni in questo nuovo e bellissimo cd. Un disco di canzoni pubbliche e private, scritte a penna e cantate di cuore, per gli umani fuori dall'ammasso, a caccia come me di Victor Black...
12/11/2008: dal "Messaggero Veneto" del 12/11/2008 art. di Nicola Cossar (caposervizio) Cultura & Spettacoli
IL CANTAUTORE Ursino, parole e musica contro l'effimero
<< Noi imperfetti contemporanei allevati all'effimero, sbandati e catodici noi, che premiamo i centauri mentre Gino (Strada) in un altro mondo schiva bombe e cuce ancora. Chapeau>>. E chapeau a Francesco Ursino che con Tutti nudi a Filicudi (Folkest dischi) firma un'altra convincente prova di cantautorato italiano, senza dubbio una delle cose migliori che ci ha regalato in questi anni. Fin dal titolo, un simpatico sberleffo alla retorica della maschera e un invito a liberarci delle zavorre imperanti e delle banalità accecanti per tuffarci nel mare dell'autenticità e della sincerità. Dopo aver ascoltato le dieci perle dell'autore e interprete udinese - che presenterà il disco venerdì alle 21, al Visionario -, possiamo felicemente dire che mai bagno fu tanto salutare! Salutare perché con lui riscopriamo la centralità della parola e della riflessione, del saggio disincanto di un uomo che osserva lo scorrere dell'esistenza e lo narra con toni moderatamente ironici, senza il bisogno di aggredire né di armarsi di vetriolo per dire cose. Francesco osserva tutto, annota, assimila tutto e lo invecchia come un cognac pregiato, per poi servirlo a chi sa ascoltare, a chi cerca l'emozione in una parola. Pezzo dopo pezzo, comprendiamo che il filosofo che vive nel nostro poetico gigante buono è vivace, attento, comunicativo. Dice, ma non da soluzioni, né indica strade. Semplicemente canta la vita, quella che gli piace e quella che sente estranea. Come i tanti cantautori che Ursino ama: da Fossati a De Andrè, da Paolo Conte a Guccini, da Ruggeri ai campioni della musica d'autore sudamericana.
Le dieci canzoni, fin da La città dell'imperfetto che abbiamo citato all'inizio, sono ricche di suoni, come forse non era mai accaduto nel percorso discografico di Francesco:" Ho incontrato dei grandi musicisti, che hanno capito il mio stile espressivo e si sono subito messi al mio servizio, con umiltà e con tutto il loro talento. Sono meravigliosi. Li voglio ringraziare anche da queste colonne. Sono: Pietro Maria Tisi (chitarra), Maurizio Alberini (basso), entrambi di Brescia, Enzo Di Giusto (pianoforte e chitarra), Angelo Zambuto (batteria), Giulio Venier (violino), Gabriele Zamparo (tromba)". Gli strumenti sono ben calibrati nei loro interventi jazzy che danno ai colori sudamericani una lievità poetica, il resto lo fa la voce di Ursino, al solito profonda ed evocativa in questa cavalcata che dal pezzo di apertura prosegue il suo cammino con Il violinista di piazza Dam, "lacero e contuso", con L'osteria del buon ricordo, in cerca dell'odore di semplicità e dove ci si può scaldare il cuore, con Alcatraz ("quante colpe ho masticato, quanto dolore ho ricambiato e quante donne non ho saputo amare"). Il qualunquista rimanda alla lezione del filosofo Gaber ("e sparae sui perdenti che tanto non servono"), mentre Vita vitae declina il succo dell'esistenza. La Weltanschauung dell'ombrellone vive in La villeggiatura, frullato di luoghi comuni tra sabbia e mare. Dubbi di cantautore è permeato di autoironia e dei dubbi dei geni incompresi persino in famiglia, mentre Amori storti ci fa capire che "per i cuori al bivio niente fa ragionare, finchè l'amore non si placa o non muore e le parole e gli amici servono a poco a niente a nessuno mai". Francesco in realtà è un marziano, di questi tempi. Ed é così che conclude il disco, con Lettera marziana: "E come diceva il maestro Fabrizio ci vendiamo anche le madri. E adesso ti saluto che mi vergogno". Una cavalcata tra cronaca e poesia, tra filosofia e ritmi accattivanti, tra canzone e suono sincero. Come Ursino. (Nicola Cossar)
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